Pietro Conti

Nel 1823 Pietro Conti affermò di aver inventato una macchina che 'scriveva velocemente e chiaramente per tutti, anche per quelli che avevano problemi di vista'. La portò in Francia, la brevettò, fece una dimostrazione all'Accademia di Francia che la testò, l'approvò e alla fine l'acquistò per 600 franchi.

Nel 1830 un artista italiano chiamato Galli costruì un 'Potenografo meccanico'. Pare che questa fosse una macchina con tasti corrispondenti alle lettere dell'alfabeto sistemate su due cerchi concentrici. Il carattere veniva impresso sulla carta che era avvolta attorno ad un rullo.

Galli portò la sua macchina in Inghilterra dove fu ricevuta con grande interesse, come mostra questo passo di un articolo del "The Times" del 27 giugno 1831.

"Recentemente un meccanismo molto ingegnoso è stato inventato da un giovane signore di nome Galli. Questo oggetto ci permette di scrivere più velocemente rispetto ad ogni sistema di scrittura a mano fino ad ora conosciuto, oppure rispetto alla velocità con la quale un oratore può parlare. Ma questo non è tutto. Si possono ottenere contemporaneamente molte copie di un discorso, scritto in modo leggibile ....
Come uno strumento musicale viene usata mettendo le dita sulla tastiera ed il manoscritto viene avvolto attorno ad un cilindro durante la scrittura. ........... Il giudice sul suo seggio, mediante il suo uso, può prendere le deposizioni dei testimoni mentre la sua mente è intenta ad ascoltare la testimonianza. Con un po' di addestramento perfino i ciechi possono usare uno strumento che permetterà loro di copiare in modo più veloce di chiunque scriva a mano. Questa macchina ingegnosa ha molti altri vantaggi, che, se verrà realizzata secondo le aspettative del suo inventore, produrranno grandi cambiamenti nel nostro attuale sistema di comunicazione scritta e telegrafica."

Da "The century of the type writer" (W. A. Beeching)