Nel 1804, l'imprenditore francese J.-M.
Jacquard pensò d'introdurre nei telai di legno della sua azienda
di Lione, che produceva stoffe, delle lunghe schede di cartone
forato: ad ogni scheda corrispondeva un preciso disegno, formato
da forellini. Sembrava si potesse finalmente dare ordini a una
macchina perché eseguisse da sola un lavoro ripetitivo.
Il dispositivo di lettura delle schede era costituito da file di
aghi che potevano attraversare solo dove c'erano i fori: i fili
venivano così alzati automaticamente permettendo il passaggio
della trama e il lavoro procedeva molto più in fretta,
aumentando la produzione.
La reazione degli operai fu immediata: i telai di
Jacquard rischiavano di gettare in miseria i 4/5 della
popolazione di Lione. Il Consiglio della città gli ordinò di
distruggerla. Tuttavia, nel 1812 operavano in Francia già 11.000
telai a scheda perforata. Dieci anni dopo la macchina era diffusa
in Inghilterra, Germania, Italia, America e persino in Cina.
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