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'QWERTY'

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Le prime macchine da scrivere mostravano un'ampia varietà di sistemazioni della tastiera. Alcune erano circolari, altre avevano da tre a otto o dieci righe di tasti; alcune non avevano il tasto di shift mentre altre ne avevano uno o due. Originariamente la tendenza era di sistemare le lettere, sia le maiuscole che le minuscole, in ordine alfabetico come facile riferimento.

Ben presto tuttavia Sholes incontrò delle difficoltà. Egli trovò che la sistemazione 'ABC...' causava una situazione di interferenza tra le leve quando veniva raggiunta una certa velocità e, rendendosi conto degli insormontabili problemi tecnici, cercò un altro approccio per la loro risoluzione. Egli chiese aiuto a suo cognato che era insegnate e matematico, per risistemare la configurazione della tastiera in modo tale che nel cosrso della scrittura, in un numero di situazioni più frequente possibile, le leve provenissero da direzioni opposte in modo, in modo tale da non scontrarsi e non bloccare il funzionamento della macchina.

Dopo molti calcoli ed esperimenti, Sholes stabilì l'attuale configurazione della tastiera in cui le prime sei lettere erano QWERTY , e scartò tutte le precedenti configurazioni alfabetiche. Egli poi passò alla vendita di tastiere con sistemazione 'QWERTY'.

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Probabilmente fu una delle più grosse truffe di tutti i tempi - vige la convinzione secondo la quale che questo arrangiamento della tastiera aveva fondamento scientifico e aggiungeva efficienza e velocità alla scrittura.

In ogni caso la tastiera 'Remington QWERTY' di Sholes divenne ben stabile e nessuno mise in discussione l'accuratezza delle affermazioni di Sholes.

La tastiera della prima macchina prodotta dalla Remington (1873)Tutti gli altri produttori adottarono tale sistemazione solo con qualche piccola variazione: Hammond tentò un'altra configurazione ma ben presto dovette ritirarsi e convertirsi alla 'QWERTY'.

La questione in ogni caso rimase aperta. Nel 1905 un grande convegno internazionale fu organizzato per stabilire la tastiera internazionale una volta per tutte. All'epoca numerose tastiere- certamente più efficienti di quella consigliata da Sholes - erano state proposte in alternativa. Tuttavia non riuscivano a mettersi d'accordo su come avrebbe dovuto essere la nuova tastiera. L'opposizione più consistente venne dagli insegnati di dattilografia: essi volevano che le cose rimanessero com'erano.

qwerty_3.jpg (4541 byte)Quando i computer ed i Word Processor cominciarono ad inondare il mercato un Professore dell'Università di Tokio pensò che era arrivato il momento di cambiare la tastiera dalla configurazione 'QWERTY', ma nonostante il considerevole impegno profuso nessuno era disponibile al cambiamento.

W. Beeching nel libro "Century of the Typewriter", dal quale sono tratte queste note, racconta di aver incontrato intorno al 1976 un anziano signore. Questi, che all'inizio del secolo era venditore di macchine da scrivere, disse che pochi venditori avevano studiato dattilografia e così anche i potenziali acquirenti. Si trovavano nella situazione di uno che non sapeva suonare un armonium e che tentava di venderlo a qualcuno non l'aveva mai visto prima! I venditori avevano imparato a battere la parola 'Typewriter' che poteva essere scritta utilizzando solo i tasti della prima fila della tastiera 'QWERTY'.


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