Fondazione Olivetti
Archivio Storico del Gruppo Olivetti OLIVETTI 1908 - 1922(tratto da "Olivetti 1908 - 1986)
1908
Ad Ivrea si costituisce la Società in Accomandita Olivetti. Il capitale iniziale
è di 350.000 lire: l'ing. Camillo Olivetti vi partecipa con 220.000 lire, costituite dal
valore del fabbricato industriale che già era servito ad ospitare la C. G. S. e da alcuni
terreni. Gli altri azionisti, amici di Ivrea e parenti, contribuiscono con modeste somme
che serviranno per acquistare i primi torni automatici e le prime fresatrici che l'ing.
Camillo sceglierà durante il viaggio negli Stati Uniti, intrapreso subito dopo la
fondazione della Società.
L'officina accoglie i primi 20 operai, e raggiunge una estensione di 500 metri
quadrati.
L'ing. Camillo Olivetti parte per un viaggio di aggiornamento tecnico negli Stati
Uniti. Intanto un nucleo di operai lavora intorno ad un primo progetto di macchina per
scrivere che l'ing. Camillo ha disegnato.
1909
Finiti gli studi preliminari sul modello di macchina per scrivere, l'ing. Camillo
Olivetti avvia la prima officina.
1910
L'attività dell'officina si concentra sulla costruzione e sull'attrezzaggio della
M1, il primo modello di macchina per scrivere italiana.
1911
La M1
viene presentata all'esposizione universale di Torino. Nel catalogo ufficiale della mostra la Olivetti figura come "la
prima e unica fabbrica italiana di macchine per scrivere". La M1
è così descritta: "macchina da scrivere di primo grado; brevetti Ing. C. Olivetti
(Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Austria, Svizzera, Stati Uniti).
Disegni originali, scrittura
visibile, tastiera standard, bicolore, tabulatore decimale, tasto di ritorno, marginatore
multiplo, lavorazione moderna di assoluta precisione".
La Olivetti vince la gara per la fornitura di cento macchine alla Marina italiana,
1912
Per affrontare una nuova fase di sviluppo la Società acquisisce nuovi soci. La M1,
prodotta con tecniche meno progredite di quelle americane, trova difficoltà ad affermarsi
sul mercato. L'ingegner Olivetti moltiplica gli sforzi, rivolti in gran parte al campo
commerciale. Punti di forza per la vendita del nuovo strumento sono la docilità di
scrittura dovuta al "cinematico" inventato dall'ingegner Olivetti e la linea
semplice e rigorosa della M1. Scrive Olivetti:
"anche l'estetica della macchina è stata particolarmente curata.
Una macchina per scrivere non deve essere, un gingillo da salotto, con ornati di gusto
discutibile, ma avere aspetto serio ed elegante nello stesso tempo".
Nel corso del 1912 il numero dei dipendenti sale a 75. A Milano, in piazza Scala, viene aperta la prima filiale Olivetti.
1913
Il
Ministero delle Poste italiane ordina 50 macchine per scrivere, mentre aprono le filiali
di Genova, Roma e Napoli. Ma la penetrazione della M1 sul mercato
è ancora ostacolata dal pregiudizio, diffuso, dell'inferiorità del prodotto italiano, e
su questo pregiudizio fa leva la concorrenza straniera per difendere le posizioni
acquisite e mettere in difficoltà la nascente industria nazionale.
Di supporto alla vendita vengono promosse le prime campagne pubblicitarie:
il
primo manifesto per la Olivetti viene disegnato dal pittore veneziano
Teodoro Wolf Ferrari.
Sono passati cinque anni dalla nascita della fabbrica. Dalle officine di Ivrea escono 23 macchine alla settimana, mentre il numero dei dipendenti raggiunge le 110 unità.
1915
L'Italia entra in guerra contro l'Austria, e la Olivetti converte parte della
propria produzione di macchine per scrivere in produzione bellica: costruisce proiettili,
valvole per dirigibili, spolette per antiaerei, parti di Mitragliatrici e fucili, magneti
per l'aviazione. In questa ultima produzione la Olivetti fu il solo fornitore per
l'industria aeronautica italiana.
1918
Il primo edificio dell'officina viene ampliato per ospitare la produzione di
macchine per scrivere, ripresa al termine della guerra.
1920
Viene presentata in Italia la nuova macchina per scrivere M20,
che troverà sbocchi in nuovi mercati internazionali, europei e sudamericani soprattutto.
1921
I dipendenti salgono a 250.
1922
Si completa la struttura dell'azienda con la costituzione di una nuova Società
anonima, la Fonderia Olivetti, che produrrà non soltanto le incastellature delle macchine
per scrivere, ma lavorerà anche per altre società estere.