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SCUOLA E MONDO DEL LAVORO in Italia:

dalla calligrafia alla dattilografia

La Legge Casati

L'ingresso delle macchine da scrivere, sia pure solo negli uffici più progrediti dell’ottocento, avviene a partire dal 1874.

Da allora produttori di tutto il mondo sollecitano i tecnici a sviluppare perfezionamenti dei modelli iniziali. Le nuove invenzioni vengono finanziate, sostenute e commercializzate.

Le macchine per scrivere entrano dunque a pieno titolo nel settore amministrativo e la richiesta di personale che sappia "battere testi, scritti da altri", diventa indispensabile. Il vecchio calligrafo cede progressivamente  il posto al/la dattilografo/a e allo/a stenografa.

La scuola, se pur con ritardo, non può ignorare tale passaggio di ruoli e pertanto modifica il piano di studi, introduce nuove discipline, prepara nuovi addetti al lavoro.

La scuola e il lavoro amministrativo.
Quale ordinamento scolastico vigeva nella scuola dell’Ottocento e quali materie curricolari erano previste per rispondere al mondo del lavoro d'ufficio? Allora l'ordinamento scolastico in vigore era quello istituito con la legge del Ministro della P. I. Casati del1859.

La calligrafia è materia curricolare indispensabile per accedere al mondo impiegatizio. In particolare tale disciplina si studiava nel corso superiore della scuola elementare. In tale ciclo superiore, infatti, tra le varie materie curricolari si studiavano: "la calligrafia * (indispensabile per gli impieghi), elementi di contabilità e cognizioni di scienze fisiche e naturali" poiché mirava "a fornire gli elementi necessari a quanti, non proseguendo gli studi, intendevano accedere ad un impiego".

La calligrafia dunque era materia di studio tanto nel ciclo superiore delle elementari quanto nella scuola tecnica; del resto era una "conoscenza indispensabile" per gli impieghi di carattere amministrativo. Il calligrafo era la figura tipo dell’ufficio dell’epoca.

 

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La Riforma Gentile

Ma  i progressi concernenti le macchine per scrivere e i nuovi bisogni amministrativi, che avvertono la necessità di accelerare le pratiche burocratiche, di sveltire le operazioni e di "aumentare la produttività del lavoro d’ufficio" introducono presto le macchine per ufficio in ogni tipo di amministrazione.
Si fa sempre più urgente la richiesta dell’abilità dello scrivere a macchina in modo corretto e preciso.

Le macchine per scrivere entrano negli uffici: il loro ingresso modifica inevitabilmente l’atto dello scrivere e i tempi necessari per lo stesso.

Nascono le prime scuole atte a formare i nuovi "addetti alla scrittura" ove si insegnano gli elementi fondamentali di tale nuova disciplina: la dattilografia, perché la procedura dello scrivere a macchina " va appresa nei modi dovuti e [ che] non si improvvisa facilmente"(8). La scuola come istituzione non può non adeguare la normativa scolastica e la inserisce, come materia curricolare, nel piano degli studi degli Istituti Prof.li e Tecnici.

Nel 1923 il ministro Gentile modifica l’ordinamento scolastico. Tutta la scuola italiana viene riorganizzata: dalla materna all’università.

 

Scuola tecnica di tipo comune
Prima della riforma 1923

Scuola complementare
Secondo la riforma del 1923

Materie di insegnamento

I II III Totale Materie d’insegnamento R.D.114/10/’ 1923. N.2345
I II III Tot
Lingua ital. 6 6 5 17 Lingua ital. 4 4 3 11
Storia e diritti-doveri 2 2 3 7 Storia e geografia 4 4 3 11
Geografia 2 2 2 6
Lingua franc. 3 4 3 10 Lingua stran. 4 4 4 12
Matematica 4 4 3 11 Matematica 4 4 3 10
Scienze nat. -- 2 2 4 Scienze natur. - 2 2 4
Computisteria -- -- 4,5 4,5 Computisteria - 3 3 6
Disegno 4,5 4,5 3 12 Disegno 4 3 3 10
Calligrafia 3 2 2 7 Calligrafia 2 -- -- 2
          Stenografia - 1 2 3
Ginnastica 2 2 2 6 Educ. fisica 2 2 2 6
Totali….. 26,5 28,5 29,5 84,5 Totali ….. 24 26 25 75

 

Come si vede in questa tabella la Calligrafia come materia di studio non scompare immediatamente. Il nuovo ordinamento scolastico attuato dall’allora ministro Gentile, nel 1923, la vede ancora come materia curricolare, anche se viene introdotta la stenografia, nella Scuola Complementare che "subentra in pieno alla antica scuola tecnica (triennale) della legge Casati. 
La scuola complementare aveva lo scopo "d’allargare la cultura generale dei giovani in modo che questi acquisissero una sufficiente preparazione all’esercizio di professioni e di uffici minori
". Ritroviamo ancora la calligrafia, come materia di studio, in alcune sezioni del corso superiore dell’Istituto Tecnico.

Secondo la riforma del 1923, l’Istruzione Tecnica il cui fine consisteva nel "preparare all’esercizio di alcune professioni" (art.45), viene articolata in 8 anni. I primi quattro anni costituiscono il corso inferiore, i seguenti quattro, il corso superiore (art.46). "Nel corso inferiore si insegnano: lingua italiana e latina; storia e geografia; matematica; disegno; una lingua straniera; stenografia. Inoltre è materia d’esame la dattilografia"(art.47).

"La sezione di commercio e ragioneria del corso superiore "prepara all’esercizio di uffici amministrativi e commerciali". Vi si insegnano tra le altre materie: calligrafia (art-.49). Tale disciplina la si ritrova ancora come materia curricolare accanto alla stenografia e dattilografia nella scuola tecnica ad indirizzo commerciale (art.6).

 

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